Valico Appennino
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L'autostrada A1 var, chiamata anche variante di valico
e direttissima, è un tratto autostradale appenninico di
37 km, compreso tra le località di La Quercia e Aglio,
in esercizio dal 23 dicembre 2015.
L'A1 var rientra nel più ampio progetto della variante
di valico che ha previsto opere di ammodernamento del tratto
appenninico per un totale di 25 km dell'A1 tra Sasso Marconi
e La Quercia e tra Aglio e Barberino del Mugello (più
4,1 km tra Casalecchio e Sasso Marconi, il cosiddetto lotto 0)
con lunghezza complessiva dell'intero progetto di 65,8 km. La
storica autostrada A1 è stata quindi adeguata con la costruzione
della terza corsia di marcia per 25,5 km (più i 4,1 km
del lotto 0), mentre è stato costruito un nuovo tracciato
autostradale (l'A1 var) di 37 km affiancato all'originale A1.
Rispetto alla storica A1, l'A1 var ha una quota più
bassa di 226 metri e riduce i tempi di percorrenza di circa il
30%.
Il percorso
La variante è costituita da due tratte di riferimento:
Sasso Marconi-La Quercia e La Quercia-Aglio-Barberino. La prima
tratta e la tratta Aglio-Barberino prevedono l'ampliamento e
l'ammodernamento dell'attuale A1 mentre la tratta La Quercia-Aglio
prevede la costruzione di una nuova e parallela autostrada all'attuale
A1.
Ammodernamento A1
Sasso Marconi-La Quercia: lunga 19,4 km e aperta al traffico
nel luglio 2006 dopo 4 anni di lavori. Consiste nell'ampliamento
a 3 corsie di marcia delle vecchie carreggiate esistenti, con
alcune modifiche in variante del tracciato precedente, e nella
realizzazione della nuova galleria Monte Mario a 3 corsie. La
realizzazione ha comportato il totale rifacimento e spostamento
dello svincolo di Sasso Marconi circa 3 km più a sud rispetto
al preesistente, che è stato dismesso.
Nel tratto Aglio-Barberino le due carreggiate della originaria
autostrada sono dedicate solo al traffico diretto a nord, annoverando
così due carreggiate, entrambe da 2 corsie di marcia più
quelle d'emergenza, mentre per il traffico diretto a sud è
stata costruita una nuova carreggiata a tre corsie di marcia
più corsia di emergenza. L'intervento ha comportato anche
il completo rifacimento dello svincolo di Barberino del Mugello;
questa tratta è stata aperta al traffico nel dicembre
2015. In questa tratta, è stata inoltre dismessa l'area
di servizio Aglio ovest.
In corso d'opera, è stato aggiunto un ulteriore lotto:
il cosiddetto lotto 0, lungo 4,1 km, da Casalecchio a Sasso Marconi.
Il tratto è stato aperto al traffico verso la fine del
2009 ed è consistito nell'ampliamento a 3 corsie più
quella di emergenza e nell'allestimento di barriere fonoassorbenti.
Nuova autostrada A1 var
Nel tratto La Quercia-Aglio la variante è composta di
2 corsie più quella di emergenza per senso di marcia ed
è lunga circa 37 km, quasi totalmente realizzati in galleria.
Sono stati costruiti due nuovi svincoli: Badia Nuova e Firenzuola
(quest'ultimo non è stato ancora aperto al traffico).
L'opera tecnica più importante della variante è
la galleria di Base, lunga 8703 m, che consente di valicare l'Appennino
a una quota di 490 m, molto inferiore rispetto agli oltre 700
m dell'autostrada in esercizio. In questo tratto, il vecchio
tracciato dell'A1 non è stato dismesso, pertanto gli automobilisti
possono scegliere se percorrere la vecchia tratta autostradale
oppure la nuova. A sud dello svincolo di Badia Nuova, il 1º
aprile 2016 è stata aperta l'area di servizio in direzione
di Firenze, mentre quella in direzione di Bologna è ancora
in costruzione.
Il limite di velocità lungo tutta la tratta è
pari a 110 km/h.
Tutti gli enti interessati dal progetto hanno espresso
parere favorevole alla realizzazione della variante nella conferenza
dei servizi:
Comune di Casalecchio di Reno
Comune di Sasso Marconi
Comune di Marzabotto
Comune di Monzuno
Comune di Grizzana Morandi
Comune di Castiglione dei Pepoli
Comune di San Benedetto Val di Sambro
Comune di Barberino del Mugello
Comune di Firenzuola
ANAS
Regione Toscana
Regione Emilia-Romagna
Provincia di Bologna
Provincia di Firenze
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Ministero dell'Ambiente
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
A questi si aggiungono: le Comunità montane di competenza,
le Autorità di Bacino interessate e le Agenzie regionali
Prevenzione e Ambiente della Toscana e dell'Emilia-Romagna.
Altri interventi
La variante prevede numerosi altri interventi che hanno il fine
di integrare l'opera con l'ambiente circostante e potenziare
le strade ordinarie prossime agli svincoli autostradali. Tra
le opere di compensazione sul territorio, è compreso il
miglioramento della strada che collega i caselli di Pian del
Voglio e quello di Badia Nuova, che inizialmente avrebbero dovuto
essere collegati tramite un'interconnessione. È previsto
anche il recupero di numerosi monumenti e centri storici dei
comuni interessati al progetto, assieme alla costruzione di impianti
sportivi e scuole. I costi per interventi sul territorio ammontano
a 336 milioni. Dal 2010 la frazione bolognese di Ripoli ha iniziato
a franare con l'inizio dei lavori causando grave disagio alla
popolazione, un rimpallo di responsabilità tra Autostrade
e RTI per i tempi e le scelte di studio del progetto che ha influito
anche sui costi finali dell'opera.
Costruzione della galleria Sparvo
Per la costruzione della galleria Sparvo (tratta La Quercia -
Barberino), la Società TOTO Costruzioni Generali S.p.A.
ha utilizzato una TBM (Tunnel Boring Machine) che al momento
della costruzione era la più grande al mondo. Le caratteristiche
della macchina sono le seguenti: diametro di scavo: 15,62 m,
lunghezza complessiva: 130 m, area di scavo: 192 m², valore
di spinta: 39.485 t, peso totale: 4.500 t, totale potenza installata:
18 MW
La TBM, battezzata col nome di Martina, fu acquistata dalla
ditta tedesca Herrenknecht AG con un investimento di 53.000.000
euro.
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Castiglione dei Pepoli. Oasi di
pace
Castiglione dei Pepoli porta incisa nel nome la famiglia bolognese,
i Pepoli, che nel Quattrocento vi stabilì il suo feudo
tra boschi, acque e montagne. Si rimane affascinati dinnanzi
alla dimora familiare, fulcro del loro potere e oggi palazzo
comunale che domina lantico borgo. Da qui si prosegue verso
il vicino Santuario di Boccadirio, vera oasi di pace e conca
verdissima nel cuore dellAppennino, dove ci si può
concedere per qualche ora il lusso del silenzio e della meditazione.
Qui si avverte un sentimento di mistico raccoglimento, ispirato
ai fatti miracolosi del 1480, quando si narra che la Vergine
apparve a due pastorelli. Varcata la soglia del porticato, si
va alla ricerca di piccoli e grandi tesori darte e devozione,
tra cui un bassorilievo attribuito ad Andrea della Robbia.
Itinerario: Castiglione dei Pepoli. Oasi di pace
Durata: 3 ore
Uscita autostradale:Pian del Voglio (A1) - Badia (Variante
di Valico)
Faggete e castagneti, montagne,
acque pure e aria fina: sono gli ingredienti di questa porzione
incantata di Appennino bolognese a cavallo con la Toscana, il
cui popolamento sparso induce allesplorazione
della natura e delle tracce storiche, contrassegnate da etruschi
e romani e poi da lotte medievali e signorie rinascimentali.
Di queste ultime, si scopre che su tutte si impose nel Quattrocento
quella bolognese dei Pepoli: nonostante il pugno duro con cui
governarono, è grazie a loro che si può oggi ammirare
la caratteristica e suggestiva conformazione del centro storico,
dove spicca larticolato palazzo di famiglia. Lasciato il
paese, percorrendo strade immerse nei boschi che regalano colori
sempre diversi a seconda della stagione, si giunge al santuario
mariano di Boccadirio, costruito nella seconda metà del
XVI secolo e sviluppatosi intorno alla piccola chiesa precedentemente
eretta nel luogo dellapparizione della Beata Vergine ai
due pastorelli. Questo gioiello di architettura montana, che
evoca antiche storie di fede e che è pervaso da unintensa
religiosità, è incastonato in un paesaggio di arcana
bellezza nel quale immergersi per sperimentare lineguagliabile
e reciproco richiamo tra natura e arte.
Castiglione
dei Pepoli
Pro Loco
Piazza Guglielmo Marconi 1
Tel. 053491599
www.comune.castiglionedeipepoli.bo.it
Periodo doro per lantica Castiglione dei Gatti
fu il Quattrocento, quando la famiglia bolognese dei Pepoli,
verso la metà di quel secolo, simpadronì
di queste terre rendendole fino al 1796 un feudo incastonato
nello Stato della Chiesa. Il centro storico della cittadina è
frutto di un disegno urbanistico voluto proprio da quei signori.
Al centro si apre la piazza, su cui affacciano la Torre dellOrologio
(1724) e il palazzo comitale. Disegnato dal 1473 dallarchitetto
Marchesino di Cento, fu sede del governo e comprendeva labitazione
della famiglia Pepoli, del commissario e il carcere. Fu ampliato
nel XVII secolo con la cosiddetta Palazzina. La bella
e lastricata via San Lorenzo conduce alla chiesa omonima, di
origini tardo-cinquecentesche, ma trasformata a tre navate solamente
nel 1876.
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